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L’Installazione del Maestro Venerabile e la continuità iniziatica

A.·.G.·.D.·.G.·.A.·.D.·.U.·.

Massoneria Universale

Gran Loggia

PHOENIX

degli A.·.L.·.A.·.M.·.

L’Installazione del Maestro Venerabile e la continuità Iniziatica

Un aspetto fondamentale della Tradizione Massonica, va evidenziato nel concetto di Continuità Iniziatica, precipuo per una regolare trasmissione.

Per meglio poterne comprendere l’importanza, dobbiamo riflettere con la dovuta attenzione su alcuni elementi portanti.

La Massoneria è un Ordine Iniziatico e per potervi accedere si passa attraverso una Cerimonia Rituale nella quale si transita da una condizione profana sino all’ottenimento della Prima Luce. Questa Solenne Cerimonia ha una valenza fortemente Iniziatica e per far si che contempli tutti i crismi della Regolarità e della validità, deve rispecchiare requisiti specifici e codificati che non possono e non devono allontanarsi dalla più pura Tradizione Latomistica.

Chiunque abbia ricevuto una Iniziazione consona a quanto strettamente previsto dai Rituali della Massoneria Universale, difficilmente dimenticherà l’intensità e la forza di quei momenti connaturati da immenso fascino e solenne ritualità, unita a suggestive cerimonialità che hanno reso quell’inobliabile transito, fondante nell’esperienza iniziatica di ognuno di noi.

Riflettiamo sui Simboli che hanno contraddistinto il Passaggio, l’importanza dei Viaggi e degli Elementi intrinsecamente connessi, ma con assoluta attenzione occorre concentrarci su due “Strumenti di Lavoro” di pertinenza del Maestro Venerabile il Maglietto e la Spada Fiammeggiante, che nel momento dell’Iniziazione rappresentano la Solarità del primo e la Lunarità della seconda, definita nelle sue progressive ed alternate curve seleniche. Quell’intenso gesto rituale e simbolico compiuto dal Venerabile che vede unire il Sole sulla Luna nel momento più sacrale della Cerimonia Iniziatica nel quale Inizia, Nomina e Proclama il neofita, ha una valenza reale se….. chi lo compie è stato regolarmente Iniziato, ma aspetto di gran lunga primario e sovente in molte Obbedienze disatteso, se ha realmente ricevuto il Crisma Iniziatico per poter a sua volta Iniziare recipiendari.

La Cerimonia di Installazione del Venerabile deve rispecchiare la sua primigenia Tradizione e la specifica Ritualità, la quale non a caso segue l’etimologia che ci perviene dal latino medioevale descrivendo propriamente l’atto di insediare su uno stallo. Questa ed altre ancor più rilevanti prassi oggigiorno in numerose Comunioni Massoniche sono assolutamente cadute nell’oblio, ma sono altresì assolutamente importanti in quanto frutto di una Tradizione secolare che non deve e non può essere dispersa. Una Cerimonia che sia Ritualmente corretta ha dei passaggi fondamentali quale il Giuramento, la trasmissione delle Chiavi, del Grembiule, del Collare, della Spada Fiammeggiante e del Maglietto. Questi sono aspetti importanti che però senza la trasmissione del Crisma Iniziatico secondo le scuole di più antica Tradizione, da sole non bastano a trasmutare un Maestro in Venerabile Maestro.

Non va confusa l’Installazione, con il passaggio di consegne. La prima è il frutto di una trasmissione Iniziatica, la seconda di funzioni e pertanto quei Simboli Massonici considerevoli e fondamentali non devono essere visti solo quali strumenti di Governo, ma occorrerà saper dare loro la giusta valenza, che va ben oltre le apparenze. Occorre riflettere che per taluni versi alcuni passaggi, sono stati ripresi anche in diversi club service, ove si mantengono cerimonie similari che non a caso però vengono definite passaggio di consegne, corretto per un profilo profano, ma fortemente riduttivo in un contesto sacrale. Un Venerabile Maestro (come un tempo veniva definito) pertanto per essere tale deve ricevere il trasferimento di tutti quegli elementi che rendono la Cerimonia di Installazione completa nelle sue forme, nei suoi affascinati aspetti di imperitura bellezza, uniti però ad un elemento Sottile e non trascurabile, che ne genera realmente la differenza ed unicità.

La completezza vigorosa della Tornata sacrale, il profumo degli idonei incensi, la adeguata Colonna di Armonia, coinvolgono l’intera Officina che nel climax della Volta d’Acciaio partecipa a quell’attimo fecondo, che determinerà la creazione di un Venerabile il quale da quel preciso momento dovrà essere in grado di conferire la Luce, guidare ed istruire opportunamente la Loggia, Governare i Fratelli, gestire questioni di Ordine ed essere soprattutto la Guida Spirituale della Officina, curandosi di creare Armonia e cementare l’Amore fraterno, affinché la Forza la Bellezza e la Saggezza governino gli Architettonici Lavori che con capacità e sapienza saprà dirigere alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.

Se questi aspetti non saranno chiari, se queste motivazioni non saranno forti, probabilmente si avrà una visione difforme dalla Tradizione nella corretta gestione di una Loggia.

Si dovrà comprenderà che tutto ciò che deve avvenire in quel passaggio durante l’Installazione, non deve essere visto come un ottenimento di un risultato di accrescimento gerarchico, o come un raggiungimento di uno status e tanto meno come una mera funzione burocratica, poiché tutte queste valenze rammentano tristemente la profanità.

Il Venerabile è il padre della Loggia, deve profondere tempo, amore e risorse per l’Istituzione in Generale e per i suoi Fratelli di Loggia in particolare, con equilibrio Saggezza e costante coerenza. Ricordiamoci tutti che sarà tenuto ad un Lavoro intenso e diuturno se vorrà realmente valorizzare e rispettare la natura del proprio mandato, quasi certamente gli oneri, saranno maggiori degli onori. Se ciò non lo spaventa, se ciò stimola la volontà costruttiva di edificare, allora si sarà sulla via maestra. Se l’ego, l’autoreferenzialità ed il narcisismo sciuperanno l’opportunità che la stima amorevole dei Fratelli aveva disposto, si sarà vanificata un’opportunità di crescita personale a danno dell’intera Officina.

Riflettiamo altresì su un aspetto fondante: il NULLA GENERA il NULLA, quindi se non si rispettano i Rituali di Installazione del Maestro Venerabile e le corrette procedure, si rischia di trasformare una Cerimonia pregna di simbolismo intenso e storia, in una rappresentazione che per molti versi potrebbe rischiare in parte di apparire persino profana, con il serio pericolo di aver creato un Venerabile, che in realtà con oggettiva evidenza, de facto non è facultato a poterlo essere.

La Massoneria deve custodire e trasmettere la propria Ritualità, il fascino della attenta Cerimonialità e la fierezza di preservare da secoli una delle più antiche e pure Tradizioni Iniziatiche occidentali forte di radici profonde e mai sopite.

Il ruolo della Gran Loggia Phoenix degli ALAM è quello di custodire da lustri e Trasmettere queste feconde Ritualità e Tradizioni Latomistiche, a noi pervenute dalla bocca all’orecchio da Padre in figlio da oltre un secolo di ininterrotto tramando iniziatico, aspetto che ci dona la gioia di continuare a lavorare con amore nel Solco della Tradizione della Massoneria Universale alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.

 

Il Ser∴ mo
Gran Maestro

Fr∴ Domenico Vittorio Ripa Montesano∴

Gran Maestro

Il Ser.·.mo Fr.·. Domenico Vittorio Ripa Montesano.·. è nato in un'antica Famiglia con ininterrotti Tramandi Iniziatici e Massonici, giunti alla quarta generazione. Iniziato all’Arte Reale in giovanissima età, ha ricoperto ruoli apicali nell’Istituzione rivestendo prestigiosi crescenti incarichi, che lo hanno portato oltre un decennio fa a giungere al Grande Magistero. Attivo in numerosi Cenacoli Iniziatici Nazionali ed Internazionali, con l’unanime supporto dei Fratelli, Governa dalla sua Fondazione la Gran Loggia Phoenix degli A.·.L.·.A.·.M.·. Scrittore, Saggista e relatore in numerosi convegni nazionali, è autore di molteplici pubblicazioni e studi esegetici sui Rituali della Massoneria degli A.·.L.·.A.·.M.·. . Cura la Collana "Quaderni di Loggia" per la Casa Editrice Gran Loggia Phoenix® da lui Diretta.

Facta non Verba

"FACTA NON VERBA" è la Divisa* della Gran Loggia Phoenix degli A.·.L.·.A.·.M.·. ed esprime sintetizzandolo un aspetto fondamentale della Nostra Filosofia di Vita, che diviene un abito mentale da riverberare positivamente anche una volta usciti fuori dalle Colonne.


* E’ il Motto tracciato su un cartiglio. Nel Nostro Stemma Araldico in lettere Azzurre su nastro d’Oro, incorniciato e sorretto da due rami di Acacia. Esprime in maniera allegorica pensieri o sentenze, definite anche imprese araldiche. Nella Tradizione dell’aspilogia sono costituite di corpo (figura) e anima (parole).