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Blog Itinerari Latomistici

Napoli – Museo Cappella San Severo

La Cappella San Severo, rappresenta una realtà meravigliosa nel cuore del centro antico di Napoli.

Il Museo Cappella San Severo è un gioiello del patrimonio artistico, ma anche esoterico nello scenario
internazionale.

Creatività barocca ed orgoglio dinastico, bellezza e mistero, s’intrecciano creando qui un’atmosfera unica, che appare quasi fuori dal tempo.

Per alcuni ha rappresentato solo una importante cappella gentilizia, detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà, colma di inestimabili capolavori, ma per Noi Liberi Muratori, rappresenta la riproduzione di un Tempio Massonico ricco di simbologia e richiami più o meno celati all’Arte Regia.

Una lettura Ermetica della Cappella, potrebbe indicare che ogni statua è posta a simboleggiare un elemento tradizionale del luogo Sacro: il Monumento a Cecco de’ Sangro, posto sull’ingresso del Tempio, potrebbe riflettere la figura del “Fratello Copritore” a proteggere l’ingresso; le statue dell’Amor Divino e del Decoro come le Colonne della Forza e  Bellezza; quelle dell’Educazione e della Liberalità come “Fratelli Sorveglianti”; l’altare maggiore con la Deposizione  potrebbe essere letto come “Trono del Gran Maestro”; le due statue degli Angeli come “Fratello Oratore” e “Segretario” ed infine i due capolavori della Pudicizia Velata e il Disinganno come simboli della “Luna” –principio femminile– e del “Sole” –principio maschile–.

Possiamo, poi, anche fare riferimento  alla natura massonica del pavimento labirintico.

Ovviamente non è che una possibile chiave di lettura e come tale soggetta a molteplici interpretazioni, al pari delle numerose riflessioni che da più parti giungono relativamente alla stupenda statua del Cristo Velato.

La meravigliosa scultura ha affascinato per due secoli e mezzo i numerosissimi visitatori giunti da ogni dove. La sua commovente bellezza, ha fortemente impressionato artisti e scrittori (dal Marchese de Sade al Canova, il quale asserì che avrebbe barattato dieci anni della sua vita per essere lui l’autore dell’Opera), ed è considerata da molti fra i massimi capolavori scultorei al mondo.

Realizzata nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, su commissione del Fratello Don Raimondo di Sangro settimo Principe di San Severo, padre della Massoneria Napolitana, nonché fondatore del Rito Egizio Tradizionale (un cenacolo Ermetico ove si svilupparono e crebbero gli Arcana Arcanorum),  raffigura il Cristo deposto dopo la crocifissione, ricoperto da un velo che ne lascia trasparire le forme.

Il velo è reso con una raffinatezza tale da ingannare l’occhio, e l’effetto dal vivo è davvero stupefacente: si ha quasi l’impressione che la “vera” scultura stia sotto, e che basti allungare una mano per sollevare il sudario.

Molte leggende sono nate intorno a questo capolavoro, incrementate anche dal fatto che questa stupenda opera d’arte frutto di grande maestria, fu realizzata da uno scultore che fino a prima godeva di una fama solo territoriale, tant’è che la scultura in prima battuta fu commissionata al più noto Corradini, il quale non poté realizzarla a causa della sua prematura scomparsa. Fu allora che il Principe scelse il Sanmartino  allora pare trentatreenne per scolpire il Cristo Velato.

Non fu tanto l’inusitata maestria del Sanmartino nello scolpire il velo attorno al Cristo, quanto più le rinomate pratiche alchemiche del Principe, che fecero nascere una delle leggende più affascinanti e durature, in quella che fu la Capitale del Regno e da secoli ininterrottamente rappresenta una città fra le più importanti per le trasmissione dei Saperi Ermetici.

Noi crediamo che effettivamente Don Raimondo abbia compiuto una sapiente operazione alchemica riuscendo  a marmorizzare il velo con un procedimento del quale ancora oggi vi è traccia negli Archivi riservati del Rito Egizio Tradizionale, l’Ordine Ermetico che egli stesso creò nel 1747 nel suo avito Palazzo di Via San Domenico Maggiore in Napoli.

Più Fratelli della Gran Loggia Phoenix hanno potuto visionare il documento originale con l’intestazione Marmo a Velo, vergato direttamente dalle mani del Principe, che descrive il procedimento, indicando le 10 libre di acqua necessaria e gli altri elementi  quali la calcina viva.

Questa chiave di lettura per quanto non da tutti accettata, spiegherebbe la prodigiosa liquidità del drappeggio e l’assoluta  “trasparenza” del velo.

Altre enigmatiche presenze completano la stupenda Cappella, quali le Macchine anatomiche  conservate nella cavea.

La Cappella San Severo rappresenta uno dei più singolari monumenti che l’ingegno umano abbia mai concepito.

Un mausoleo nobiliare, un Tempio iniziatico in cui è mirabilmente trasfusa la poliedrica ed ermetica personalità del suo geniale ideatore, don Raimondo di Sangrosettimo principe di San Severo, Maestro Venerabile della Loggia Perfetta Unione all’Oriente di Napoli (prima Loggia  Massonica costituita in Italia e Regolare nel 1727), Gran Maestro della Massoneria Napolitana e Gran Maestro del Rito Egizio Tradizionale, pervenuto fino ai nostri giorni, con ininterrotto tramando.

Qualunque sia la lettura che si voglia dare a questo Capolavoro,  vi è la certezza assoluta che si tratti di un monumento di fascino e di altissimo valore culturale e anche solo per questo, tappa imprescindibile per una visita mirata, nel centro storico di Napoli.

Museo Cappella San Severo
Via Francesco De Sanctis, 19/21
80134 – Napoli

Tel./Fax +39 081 5518470
Tel. biglietteria +39 081 5524936

Per informazioni:
info@museosansevero.it

Stampa:
alessandracusani@museosansevero.it

Biglietto ordinario: € 7,00
Ragazzi da 10 a 25 anni: € 5,00
Artecard: € 5,00
Soci FAI: € 5,00
Scuole: € 3,00
Bambini fino a 9 anni: gratis

Audioguida: € 3,50

Orari:
Tutti i giorni: 9.30 – 18.30
Ultimo ingresso consentito fino a 30 min. prima della chiusura
Chiuso il martedì

Gran Maestro

Il Ser.·.mo Fr.·. Domenico Vittorio Ripa Montesano.·. è nato in un'antica Famiglia con ininterrotti Tramandi Iniziatici e Massonici, giunti alla quarta generazione. Iniziato all’Arte Reale in giovanissima età, ha ricoperto ruoli apicali nell’Istituzione rivestendo prestigiosi crescenti incarichi, che lo hanno portato oltre un decennio fa a giungere al Grande Magistero. Attivo in numerosi Cenacoli Iniziatici Nazionali ed Internazionali, con l’unanime supporto dei Fratelli, Governa dalla sua Fondazione la Gran Loggia Phoenix degli A.·.L.·.A.·.M.·. Scrittore, Saggista e relatore in numerosi convegni nazionali, è autore di molteplici pubblicazioni e studi esegetici sui Rituali della Massoneria degli A.·.L.·.A.·.M.·. . Cura la Collana "Quaderni di Loggia" per la Casa Editrice Gran Loggia Phoenix® da lui Diretta.

Facta non Verba

"FACTA NON VERBA" è la Divisa* della Gran Loggia Phoenix degli A.·.L.·.A.·.M.·. ed esprime sintetizzandolo un aspetto fondamentale della Nostra Filosofia di Vita, che diviene un abito mentale da riverberare positivamente anche una volta usciti fuori dalle Colonne.


* E’ il Motto tracciato su un cartiglio. Nel Nostro Stemma Araldico in lettere Azzurre su nastro d’Oro, incorniciato e sorretto da due rami di Acacia. Esprime in maniera allegorica pensieri o sentenze, definite anche imprese araldiche. Nella Tradizione dell’aspilogia sono costituite di corpo (figura) e anima (parole).